RaiTrade, il made in Italy conquista anche Iran e Apple

Cannes, 13 apr (Il Velino) - L'Iran fa capolino al MipTv e si fa conquistare dai prodotti Rai, acquistando in particolare "La mia casa è piena di specchi" (fiction con e su Sophia Loren) e il documentario sulla Coppa Rimet (sul mistero della scompasa del trofeo dei Mondiali). Questo è uno dei successi riportati da RaiTrade a Cannes con la formula coniata dal suo amministratore delegato Carlo Nardello: fare sistema con produttori e distributori promuovendo il made in Italy in tutti i settori (anche quello enogastronomico) e stare presenti in prima persona sui mercati. Uffici RaiTrade sono attulamente a New York, Argentina, Tokyo, Madrid, Parigi, Canada, Bombay, Corea e Shanghai; e presto una nuova sede aprirà a Pechino. Qui al Palais RaiTrade conferma il trend di crescita del 25 per cento annunciato a Firenze in occasione degli Screenings della scorsa settimana e l'appeal della fiction con Sophia Loren (è stata venduta - oltre che nel citato Iran - anche in Spagna, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Medio Oriente, Grecia, Scandinavia, Russia, Romania, Repubblica Ceca, Turchia e Albania, e sta per essere acquistata anche da America Latina, Giappone e Usa). Ottimi riscontri pure per la miniserie tv "Sant'Agostino" con Alessandro Preziosi e Franco Nero (venduta negli Stati Uniti, in America Latina e Medio Oriente, e trattive sono in corso con Australia e Nuova Zelanda) e il Commissario Montalbano (dopo essere stato confermato con i nuovi quattro episodi nei 50 paesi dove è già conosciuto - tra questi figurano le nazioni più svariate dal Kazachistan alla Colombia - il personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri comincia a parlare anche giapponese e tra qualche giorno sarà proiettato all'Istituto Italiano di cultura a Tokyo). Mentre conquistano l'Europa e il Medio Oriente "Le ragazze dello Swing" (fiction ancora inedita in Italia sul trio Lescano), "Il bene e il male" e "Le cose che restano" (che dovrebbe andare in onda su RaiUno prossimamente). Sul fronte dei format tv, invece, confermato il successo riscosso a Firenze di "Ti lascio una canzone" (che andrà in Francia, Romania, Grecia e Spagna, mentre già è in onda in Portogallo e Turchia) e "Voyager" (che ha conquistato Spagna, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Medio Oriente, Grecia, Scandinavia, Russia, Romania, Repubblica Ceca, Turchia, Iran e Albania). Per quanto riguarda le soap la siciliana "Agrodolce" è stata già acquistata nell'Est Europa, mentre sono aperte trattative con l'America Latina (incluso il Brasile), la terra delle telenovelas.

Ed è "happy" di nome e di fatto il percorso all'estero dell'ultimo film di Gabriele Salvatores. Dopo essere stato presentato con successo a Los Angeles nei mesi scorsi, RaiTrade sta trattando con la Sony l'uscita di "Happy Family" nelle sale statunitensi; mentre il 15 aprile sarà la pellicola che aprirà l'Italian Cinema London's Festival ai Bafta. Intanto il film "Barbarossa" di Renzo Martinelli si appresta a calcare le orme di "Ex" di Fausto Brizzi molto venduta all'estero, anche se per i temi hanno ovviamente spopolato in paesi diversi: la Spagna è stata ammaliata dal calore della commedia, mentre la Germania è restata folgorata da un racconto storico che la riguarda. Sul fronte cinematografico RaiTrade si sta preparando il campo anche per un'altra importante vittoria da siglare al MipCom (Mercato internazionale dei programmi audiovisivi): dopo aver acquisito i cataloghi della Titanus e dell'IIF di Fulvio e Federica Lucisano, sta trattando per altri tre grandi cataloghi. Intanto è di oggi la telefonata di Apple Europe a RaiTrade interessata per il progetto delle City Guide per iPhone presentate agli Screenings. Si tratta di applicazioni per visitare musei e città con un 'cicerone' sempre a portata di mano. Da quella già lanciata sugli Uffizi, sono in corso d'opera quella sui Musei Vaticani e poi via via saranno pronte quelle su Roma, Milano, Venezia, Napoli e Palermo. Un neo in questo roseo panorama? No, più che altro si tratta di nuove sfide da vincere. In primis, superare l'ostacolo della lingua: le fiction italiane devono sempre più essere interpretate in inglese perché è richiesta la presa diretta e non il doppiaggio. Va poi affrontato il problema dei formati: in Italia va quello da '50 minuti, mentre all'estero da '90; e se la miniserie in due puntate "non è stata ancora adottata fuori", come ha osservato l'ad di RaiTrade, al momento la barriera viene aggirata rendendo il nostro prodotto di due puntate un'unica opera lunga quanto un film. Infine resta da contrastare il dominio degli Stati Uniti: i suoi prodotti non solo invadono la prima serata dei paesi europei (con una quota del 50 per cento), ma Nardello parla pure di un vero e proprio "boicottaggio" dei prodotti stranieri in Usa, dove si arriva persino a ritirare un film dalle sale cinematografiche nonostante riscuota successo.