Cassa integrazione, nuovo boom a marzo La Cgil: "Disoccupazione reale all'11,5%"

Il livello più alto di cassa integrazione straordinaria raggiunto, con un +357,94% rispetto al marzo di un anno fa; un tasso reale di disoccupazione di molto superiore a quello ufficiale e intorno all'11,5%. Sono gli aspetti più drammatici rilevati dall'analisi periodica fatta dall'Osservatorio Cgil (dipartimento settori produttivi) sui dati Inps sulla cassa integrazione. Un'analisi che, secondo il sindacato di Corso d'Italia, conferma lo stallo dell'economia italiana.
Le cifre parlano chiaro: nel mese di marzo sono state richieste 122.599.702 ore di cig con un aumento del 106,83% sullo stesso mese del 2009, mentre da gennaio a marzo di quest'anno la cig ha raggiunto 302.217.009 ore con un aumento del 133,88% sul 2009. Nel dettaglio, il segnale peggiore forse arriva dall'aumento della cassa integrazione ordinaria rispetto al mese di febbraio: +12,52%, per un totale di 42.783.553 ore e una netta inversione rispetto alla tendenza al ribasso dei mesi precedenti. Dall'inizio dell'anno la Cigo è cresciuta del 34% sullo stesso periodo dello scorso anno. Quanto alla cassa integrazione straordinaria, l'aumento del 27,79% su febbraio porta al volume di ore richieste più alto da quando è iniziata la fase di recessione.

Rispetto a marzo 2009, il balzo in avanti è del 357,94%, per un volume di 182.454.021 ore di cigs. Il settore più colpito è quello del commercio: +1.409,90% rispetto a un anno fa. E' alla luce di questi numeri che l'Osservatorio cig della Cgil ricalcola anche il dato sulla disoccupazione, portandolo ben oltre quello ufficiale: "Se si aggiungono i nuovi lavoratori inattivi che rinunciano a chiedere lavoro e la quota di lavoratori equivalenti a zero ore in cig", sostiene la Cgil, si arriva a "un tasso di disoccupazione che va oltre l'11,5%".

Inoltre, nel periodo gennaio-marzo 2010, considerando un livello medio di ricorso alla cig (50% del tempo lavorabile globale), secondo la Cgil i lavoratori in cigo e in cigs sarebbero oltre un milione e mezzo, ai quali si aggiungono altri 629.619 lavoratori in cassa a zero ore per assenza totale di attività produttiva: "E' una situazione sempre più insostenibile per milioni di lavoratori, cassaintegrati, precari - commenta Susanna Camusso, segretaria confederale Cgil -. Molti di loro hanno coperture economiche irrisorie e ancora di più sono quelli senza alcuna copertura". I lavoratori in cig, calcola la Cgil, hanno già perso 830.730.045 di euro. Per questo, dice Camusso, "non ci sono più alibi per il governo: fermare e invertire questa deriva non è più rinviabile; per prima cosa, per dare respiro all'economia, serve aumentare il reddito disponibile delle famiglie e i redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, riformando il fisco rendendolo più equo e più giusto".